"Voglio che vi dimentichiate di tante cose.Dimenticate ciò che vi faceva impazzire. Dimenticate le preoccupazioni e le ansie, sapendo che io ho tutto sotto controllo. E c'è una cosa invece che vi prego di non dimenticare mai.
NON DIMENTICATEVI DI PARLARE CON ME, SPESSO.
Vi voglio bene! Voglio sentire la vostra voce. Voglio entrare a far parte delle cose che succedono nella vostra vita. Voglio che parliate con me dei vostri amici e delle vostre famiglie.
La preghiera per voi deve essere semplicemente una chiacchierata con me. Voglio essere il vostro amico più caro."

Sri Bhagavan

20/05/10

Webcast 16 maggio


Sri Bhagavan MukthiDeeksha Webcast
16 maggio 2010
(traduzione a cura di Angela la Fortezza)
Namaste a tutti voi. Namaste. Vi amo tutti. In effetti andremo a ripetere lo stesso processo fatto la scorsa settimana. Ora, dobbiamo ridurre il tempo – la carica o la ferita o il dolore che ci sono - ad approssimativamente 5 minuti.
Ogni ferita, ogni dolore, ogni sofferenza, ogni carica in risposta ad una data situazione o incidente o evento non dovrebbe durare per più di 5 minuti e dovrebbe progressivamente abbassarsi a 4, 3, 2, 1 e 0 [minuti].
Se non accade ciò, devi mettere uno di quegli insegnamenti – quei 10 insegnamenti - di nuovo nel processo dei 49 minuti che fai in privato a casa tua.
Per esempio, supponi di non avere chiarezza circa l’insegnamento "i pensieri non sono i miei".
Allora, dopo aver compreso intellettualmente ciò devi sottoporlo al processo dei 49 minuti; oppure l’insegnamento "il corpo non è mio" o "tutte le cose accadono automaticamente".
Se qualcuno di essi non è chiaro, allora devi sottoporlo di nuovo al processo dei 49 minuti dopo averlo correttamente compreso. * [vedi la nota sotto riportata per includere l'insegnamento all'interno del Mukthi process, non come un canto singolo].
Una volta che ciò accade, scoprirai che la carica scema in 5 minuti e si muove verso lo zero.
Vi fornirò maggiore chiarezza sul processo a mano a mano che andiamo avanti.
La Oneness può ridurre il tempo in cui soffriamo o siamo feriti. Quella è una cosa. L'altra è la liberazione dei sensi. Le due, sebbene simili, sono dipendenti l'una dall'altra, sono davvero due cose diverse. La sofferenza o la carica hanno a che fare con la capacità del cervello di trattenere quella sofferenza. La liberazione dei sensi ha a che fare con il tempo di reazione del cervello. Ora, stiamo parlando della liberazione dei sensi. Una volta che accade noi sperimenteremo la realtà per quella che è.
Ora, ogni qualvolta facciamo arrivare inputs sensoriali ai nostri sensi ci vuole circa 1/100 di un secondo affinché l’input raggiunga i centri cerebrali deputati a processarlo. Lo ripeto: ciascun input sensoriale ci mette approssimativamente 1/100 di un secondo ad arrivare alle aree di lavorazione del cervello ed il cervello ha bisogno solo di 1/10 di un secondo circa per processarlo. Ma noi ci prendiamo circa ½ secondo per rispondere. Perché ci prendiamo così tanto tempo? Perché quello è il tempo in cui la mente interferisce e c'impedisce di rispondere. Quindi, mentre noi dovremmo metterci solo 1/10 di un secondo per rispondere, ci mettiamo 1/2 per secondo. Quello è tempo che abbiamo perso. Perché? Perché la mente ha interferito distorcendo l'esperienza. Se noi riduciamo il tempo di risposta a 1/10 di un secondo, allora la mente non può interferire coi sensi. I sensi diventano liberi e noi sperimentiamo la realtà per quella che è - insegnamento che è stato fornito nel (corso di ) Livello 1.
Cosicché, quando il tempo di risposta è ridotto a 1/10 di un secondo, noi sperimentiamo la realtà così com’ è. Quando sperimenti la realtà così com’è, tu sei in Paradiso. Quello è il Paradiso riconquistato.
Sin da quando abbiamo cominciato a mordere il frutto della conoscenza, questo decimo di secondo è diventato 1/2 secondo e noi abbiamo perso il Paradiso. Se noi potessimo ridurre il tempo di risposta a 1/10 di secondo, noi riguadagneremmo il Paradiso. Sarebbe il Cielo sulla terra. Quello è il nostro stato naturale. Insieme a ridurre il tempo in cui possiamo trattenere la carica, dobbiamo
anche ridurre il nostro tempo di risposta. Ed affinché ciò accada, dovete controllare se avete realizzato ciascuno ed ognuno di questi insegnamenti. Mentre qui noi mettiamo nel processo uno degli insegnamenti , a casa devi completare gli altri in caso tu non li abbia ancora realizzati. Perché noi non solo vogliamo la fine della sofferenza ma vogliamo scoprire anche il Cielo.
Quando hai ridotto il tempo di risposta a 1/10 di un secondo, tu non solo hai scoperto il Cielo, tu scoprirai anche il Dio che hai perso.
Ora io ripeterò i dieci insegnamenti e dopo di ciò li ripeterete ciascuno per 7 volte e poi andremo avanti con il mantra principale.
Ora cominceremo:

I pensieri non sono i miei.
La mente non è mia.
Questo corpo non è mio.
Tutte le cose accadono automaticamente.
C’è il pensare, ma non chi pensa.
C’è il vedere, ma non chi vede.
C’è l’ascoltare, ma non chi ascolta.
C’è il fare, ma non chi agisce.
Io come persona non esisto.
Sono Esistenza,Coscienza, Beatitudine.

Ora passeremo al mantra principale ed io tornerò sullo schermo dopo 49 minuti per darvi un Deeksha con gli occhi. Sono amore, sono amore, sono amore..............
*[Nota: quando Sri Bhagavan menziona di sottoporre un insegnamento al processo,sta ad indicare che tu puoi recitare ciascuno degli insegnamenti riportati sopra per 49 minuti, nel caso tu
non abbia ancora realizzato quel particolare insegnamento. Quando reciti il mantra per 49 minuti, devi farlo come parte del Mukti deeksha process complessivo, piuttosto che fare il canto da solo].

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Sri Bhagavan: Le 7 verità per essere liberi dalla sofferenza

1. Ogni cosa viene da un’unica sorgente. Potrebbe essere Dio o Energia. Non c’è inizio o fine della vita.
2. Se tu identifichi questa sorgente, non farai più differenza tra buono, cattivo, giusto o sbagliato. Tutte queste cose sono nostri punti di vista. Ogni cosa viene da un’unica sorgente.
3. La vita non è altro che una ricerca del “SE’ ”. Nella tua vita le cose che ti succedono, la gente che vedi, ogni cosa è un riflesso del tuo “Sé”. Se soffri di povertà, significa che c’è qualcosa di sbagliato in te. Lo devi correggere per poter uscire dalla tua povertà. Se hai odio, chiunque tu incontri avrà quella stessa qualità. Se hai pensieri malevoli, anche le persone che incontrerai li avranno. Quindi innanzitutto cerca di capire te stesso/a.
4. Renditi conto che qualsiasi cosa di cui tu fai esperienza in questa Vita avviene per grazia di Dio. Supponiamo che tu scivoli mentre cammini, cerca di capire che anche quello avviene per grazia di Dio. Se tu vedi Dio in ogni cosa la tua vita diventa stupenda.
5. Renditi conto che ogni cosa di cui fai esperienza in questa tua Vita è semplicemente una “prova” che Dio ti dà. Non è una cattiva esperienza. Se la consideriamo come tale allora vorrebbe dire che Dio non ha compassione. Se hai un problema, consideralo come un’opportunità che hai di affrontarlo e uscirne fuori. Ti sono state date le persone, la ricchezza e le capacità per affrontare tali sfide. Se lo capisci, le tua capacità miglioreranno. Proprio per mettere alla prova le tue capacità, Dio ti crea queste situazioni.
6. Se tu ti rendi conto che ogni cosa di cui fai esperienza è una prova che Dio ti dà, allora sarai in grado di vedere in profondità il problema e gestirlo nel modo migliore. Capirai il suo risultato e allora non avrai nessuna paura.
7. Se capisci le sei verità precedenti, allora ci sarà un’enorme trasformazione nel tuo corpo. Da quel momento in poi, non solo avrai compassione, ma diventerai quella “compassione”.